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mercoledì 25 luglio 2012

castello di Pedres (Olbia, Sardegna)

Ci sono angoli di Sardegna dalla storia importante che pure neanche la gran parte dei sardi conoscono, soprattutto la Sardegna dei Castelli medievali rimane un mistero sconosciuto, eppure sono tanti i castelli nell'isola (il Castello Siviller di Villasor, il Castello di Chiaramonti e il Castello Acquafredda di Siliqua), in foto, il Mastio del Castello di Pedres a Olbia, in origine su 4 piani, dominava l'intera piana.


Il Castello di Pedres è un imponente fortilizio a sud Olbia che si erge su un colle alto neanche 100 metri, ma che di lì domina tutta la piana proteggendola dalle incursioni provenienti dal sud dell'isola. La sua origine si fa risalire tra il 1296 e il 1322, nel periodo di dominazione Pisano/Aragonese e più precisamente durante l'ascesa della famiglia Visconti che resse il Giudicato di Gallura fino al XIII sec.
Poche anche le notizie nei periodi successivi, nel 1339 risulta essere castellano un frate dell'ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, mentre tra il 1355 e la fine del secolo il castello passa alternativamente nelle mani degli aragonesi e degli arborensi. Con la pacificazione dell'isola il Castello di Pedres perde di importanza, ma prima di venir abbandonato, alcuni rifacimenti specie alle finestre fanno pensare ad un suo utilizzo gentilizio.
L'importanza strategica della zona è confermata anche dai resti del nuraghe Casteddu sul colle di fronte, e dalla vicina Tomba dei Giganti di Su Monte de s'Ape, ma di questo parleremo la prossima volta.

COME ARRIVARE
Partendo dalla via Roma a Olbia, si prosegue in direzione sud, arrivati alla rotatoria fronte il Palazzo di Giustizia si prosegue in direzione Loiri, giunti al km 3,3 si svolta a destra, e di li mancano solo 2 km per arrivare al parcheggio, di fronte sulla sinistra si erge il Castello di Pedres.
Il sito, che è stato appena ripulito, rimane aperto tutti i giorni ai visitatori, dalle 11:00 alle 19:00.
Lasciato il parcheggio, per arrivare al Castello di Pedres, bisogna seguire un breve sentiero coperto dalla fitta macchia Mediterranea alla base del colle, mentre la scalinata ricalca il percorso realizzato per accedere alla vetta durante la seconda guerra mondiale quando vi fu installata una postazione anti aerea.
I ruderi includono una doppia cinta muraria, la prima di forma quadrilatera a inglobare uno dei due piazzali del colle, la seconda invece a cinge la vetta, dove si trovano un mastio (di oltre 10 metri d'altezza), un grande ambiente di servizio crollato, un edificio residenziale con volte a crociera e da una cisternetta isolata. Il mastio era in origine suddiviso in quattro ripiani lignei, con in cima un terrazzo pavimentato in cocciopesto.

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